Un nuovo inizio, una nuova stagione, la filosofia di sempre.
Bisognerebbe vivere soltanto di inizi. Nell’incominciare, infatti, niente sembra abbastanza …
Mettetevi comodi, c’è Vincenzo alla guida. A noi della Torre piace immaginarlo come un “driver” capace di condurre gli ospiti alla scoperta della cucina di Gennaro, ma anche del territorio di Vico Equense e ovviamente del ristorante. Del resto, Vincenzo Spasiano “veste la maglia” della Torre del Saracino da 23 anni e quindi rappresenta a modo suo una fonte cui abbeverarsi per comprendere cosa era, cosa è e cosa sarà questo che per lui è il posto del cuore.
Fa specie immaginarlo alle prese con gli studi di Medicina dai quali invece è approdato in sala portandosi dietro la voglia di confrontarsi per migliorare. “Qui ogni giorno è un esame e sei sotto pressione perché dobbiamo garantire un livello eccellente di accoglienza e servizio, ragion per cui occorre tanta passione”. La stessa che Vincenzo ha riscontrato in Gennaro sin dal giorno del loro primo incontro: “Si percepiva già nel lontano ’96 che voleva costruire qualcosa di diverso, che era un passo avanti. Con lui ogni traguardo è diventato una tappa e quindi ci sono ancora tanti chilometri da percorrere”. Gli stessi che Vincenzo fa ogni giorno in sala insieme a Ciro, il decano della Torre, compagno di tante avventure: “Lui è il capitano della squadra, io immagino di essere un centromediano che si mette al servizio dei compagni”. Il paragone calcistico calza a pennello vista la passione di Vincenzo per il Napoli.
Come per un calciatore devi lavorare più con la testa che con le gambe: “Quando il sipario si alza – prosegue Enzo di metafora in metafora – tutto deve essere già organizzato per poter anche prevedere eventuali inconvenienti e poi devi andare oltre il compitino, non guardare gli orari ma il rendimento”. Così arrivano le gratificazioni e si sviluppano rapporti intensi con gli ospiti abituali della Torre. “Essere un volto rassicurante ma soprattutto diventare la voce di Gennaro che è in cucina, questi sono gli obiettivi che perseguo focalizzando la mia attenzione su chi è seduto a tavola per presentargli i piatti con con pacatezza e semplicità”. Mentre dentro, in cucina, magari c’è frenesia, in sala deve regnare la serenità e quella per il passeggero dipende sempre dal driver…
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