Aspettarsi l’inaspettato
Guardare avanti vuol dire innanzitutto, in questo momento, ripartire da …
“Gennaro, ma come fai?” Ormai già so perfettamente dove vuole arrivare chi mi pone questa domanda ed allora ho la risposta pronta: “Se non lo fai, non lo sai”.
Nell’ultimo anno, ho incontrato tante persone con lo stesso quesito in tasca: come fare impresa al Sud per arginare l’impoverimento del nostro territorio che ogni anno vede andar via le migliori risorse?
Ai giovani che si rivolgono a me dico chiaramente che il Sud senza loro non ha futuro. Esistono possibilità in vari ambiti, dall’agroalimentare al turismo (solo per citare i più vicini alle mie attività) fino alle iniziative e ai progetti innovativi di un mondo sempre più digitale. È il momento giusto per tornare in campo, per scendere in campo, per scendere… al Sud.
Non è semplice, soprattutto in considerazione delle numerose carenze sul piano infrastrutturale e logistico, ma è più semplice non provarci affatto. Spesso quel “come fai?” mi sembra solo una scusa che ci si dà per non uscire dalla zona comfort in cui ci troviamo, quella cioè che non ti porta a decidere perché si ha paura del cambiamento e che conduce a fare più o meno le stesse cose di sempre, pur lamentandosi del fatto che non funzionano più.
Ho affrontato la mia “partenza” con tenacia e un pizzico di incoscienza. Mi sono allontanato da “casa” per crescere e guardare al mondo con lenti diverse e, poi, arricchito, sono tornato a investire il capitale umano nella mia terra.
“Siamo noi il posto che viviamo e che continuamente raccontiamo, anche con i nostri piatti.”
Ne conosco tanti, di ragazzi, che partono, studiano, si impegnano e sperano di tornare (o forse no, e questo mi dispiace). Altri ancora mi scrivono e mi raccontano un pezzo delle loro vite, dei sogni, degli scoraggiamenti.
Il nostro è un lavoro di osmosi con il territorio, con i produttori. Ognuno di noi può fare la propria parte per migliorare le cose.
Alla base di ogni professione è necessaria una buona formazione, aggiornamenti costanti e – nel nostro caso specifico – anche una prospettiva imprenditoriale. Un ristorante stellato è un’impresa fondata sul lavoro di squadra, non sulla singola persona. Dobbiamo guardare fuori dai nostri confini per rafforzare le nostre radici: la cultura dell’accoglienza ci appartiene da secoli, è tempo che – soprattutto al Sud – si torni a renderla linfa vitale delle nostre attività. Abbiamo la capacità per affrontare molte più sfide di quelle che immaginiamo, abbiamo una marcia in più…veniamo dal basso.
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