Quando il Vesuvio brucia.
Chi mi conosce lo sa; c’è un rito che ripeto …
Abbiamo inaugurato l’edizione zero di SoSTAnza, lo scorso anno a Festa a Vico, con un’affermazione rivoluzionaria nella sua semplicità: “chef ed artigiani sono due facce della stessa medaglia”. Un’affermazione che deriva dalla voglia di aprire un varco sulla conoscenza, sulla scoperta di gusti, odori e sapori ma anche dalla volontà di raccontare i processi produttivi e la scelta delle materie prime.
Lo ripeto da tempo: la responsabilità di chi opera in cucina è sempre più cruciale. Gli artigiani ci affidano i loro prodotti affinché vengano valorizzati, trasformati con cura e conoscenza, esaltati nelle caratteristiche.
La nostra responsabilità, a dire il vero, non può prescindere dalla qualità delle materie prime, dalle testimonianze di passione e coraggio che vivono dietro ogni prodotto e produttore, dalle storie di generazioni impegnate nella produzione.
Così è nata SoSTAnza: la voglia, vera, di mettere al centro la terra, i produttori, le specialità rare e sconosciute della cucina regionale italiana, prodotti che rappresentano l’autenticità e l’unicità del nostro territorio. Un’occasione per mettere in contatto cuochi e artigiani facendo scoprire ai primi nuove opportunità in termini di ispirazione e conoscenza della materia prima.
Un vero e proprio viaggio, compiuto negli anni tra artigiani e produttori italiani per scoprire materie prima spesso dimenticate o semplicemente trascurate che trova a in SoSTAnza il suo approdo.
Lo era stato, in verità, già in una passata edizione. Correva l’anno 2005 e nella Festa a Vico dedicata alle “Mani Amiche” il racconto degli artigiani ospiti commosse e incuriosì tutti gli ospiti.
Come per lo scorso anno, SoSTAnza sarà al Moon Valley nei giorni del 3 e 4 giugno e vorrei davvero che foste in tanti a mettervi in viaggio e visitarla, tra profumi, colori e soprattutto sapori che rappresentano l’autenticità e l’unicità del nostro territorio. Non solo uno spazio di esposizione: troverete il senso della sincera relazione, la volontà di fare squadra, il confronto che arricchisce. E, per far felice anche il palato, degustazioni e preparazioni di piatti in diretta.
Non un vero e proprio salone d’esposizione: chi conosce le dinamiche di Festa a Vico lo sa, facciamo di necessità virtù anche nell’adattamento di spazi destinati, normalmente, ad altri usi. Ma sappiamo sempre come cavarcela!
Mi piacerebbe che fossero soprattutto i giovani a varcare queste “Colonne d’Ercole”: è importante per loro riconoscere il valore e la qualità.
L’anno scorso, quest’anno e per gli anni a venire (e questa è una promessa), Festa a Vico è MANIMA: SPIRITO e SOSTANZA.
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