Il mio Panettone all’uva passita: un salto alle origini per un progetto di eccellenza tutto Italiano!
In occasione delle festività natalizie ho pensato e realizzato un …
Conservare bene un buon vino significa esaltarne le qualità, aspettare che le affini per poi non sprecarle al momento di andare in scena. Gianni Piezzo, sommelier della Torre del Saracino, è logicamente innamorato della cantina che custodisce e di ciascuna bottiglia che la compone. Non è di quei sommelier che si separa a fatica dai suoi “figli”, anzi, però fa in modo che ogni bottiglia venga rispettata nel momento in cui viene aperta. “Non voglio perdere alcun passaggio dalla bottiglia al bicchiere – spiega -, specie di quelle etichette che ho conservato a lungo. Preferisco vedere in un ampio calice l’evoluzione di un vino che magari ho tenuto con me per dieci, quindici o vent’anni proprio perché, avendo atteso tanto, non credo sia il caso di velocizzare certi processi se non in casi specifici”.
Ovviamente, prima o poi tutte le bottiglie verranno aperte, anche quelle cui in qualche modo ci si affeziona di più. Arriva il momento di stapparle e l’augurio del nostro sommelier è di farlo sempre con il giusto tempismo e nel migliore dei modi. In tal senso, Gianni Piezzo non è particolarmente propenso alla decantazione dei vini; anzi, rispetto ad altri colleghi che usano la “caraffa” con frequenza, lui è molto parsimonioso. Nel momento in cui, però, c’è la necessità di farlo, allora si rivolge a…Vinicio, un decanter nato dalla collaborazione tra Gennaro e Blueside Emotional Design, dal nome evocativo di un grande calciatore del passato ma che alla Torre “assiste” Gianni in quello che è un vero e proprio “rito”. Vinicio, infatti, oltre alla sua raffinatezza stilistica e ad un design particolare, permette anche di ottimizzare e rendere notevolmente più rapida l’ossigenazione del vino grazie alle sue sfaccettature interne che lo rendono unico.
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