Aspettando i nostri nuovi ambasciatori
Succede in ogni comparto produttivo del Paese in questi giorni …
Quando è giunta la proposta di cucinare per il concerto di Lucca dei The Rolling Stones c’è stata una sola certezza: un grande compito ci aspettava. Gli Stones sono una band eterna, alle cui canzoni s’intrecciano i ricordi personali e professionali di chiunque appartenga alle generazioni nate dopo gli anni ’60.
Appena la notizia si è fatta di dominio pubblico, la domanda più diffusa era: cosa si cucinerà per i The Rolling Stones? Il nostro impegno, peró, non é stato solo per loro. A Lucca, tra familiari, ospiti e amici musicisti di Jagger e soci, è arrivato tutto il Gotha della musica e dello spettacolo. Se si aggiunge che il tutto si è svolto in uno scenario incredibilmente bello, si capisce perché abbiamo sentito tanto forte l’onore di far la nostra parte in questo concerto storico.
Non c’è orgoglio più vero di quando un lavoro come il nostro riesce a metterci in contatto con eventi che fanno la storia e questo lo è stato. Non solo la cena per la band rock più famosa di tutti i tempi, ma un menu pensato e organizzato per circa 700 persone: numeri considerabili data la portata dell’evento.
Un’occasione unica, oggi, a distanza di mesi e con un documentario che testimonia quelle ore frenetiche in arrivo, si può dirlo dirlo.
Diversi sono stati i sopralluoghi tecnici che abbiamo effettuato prima della grande messa in scena. Se c’è una cosa che dovrebbe essere raccontata di quel 23 settembre è la descrizione di un villaggio quasi fiabesco.
E fino all’ultimo, nella frenesia dell’organizzazione, nel lavoro indefesso, gli ospiti si sono goduti una serata che sarà difficile da replicare. Il ricordo del clima surreale di grande rito collettivo che si respirava nelle stradine entro le mura nella giornata del concerto e che difficilmente dimenticheremo. Una giornata di grande festa per tutti quelli che aspettavano l’apertura dei tornelli. Non esistevano età, professioni o provenienza: era solo rock ‘n roll. Come il grande spettacolo che c’è stato sul palco. Li guardavamo esibirsi, cantavamo le loro canzoni e forse il senso della vita è proprio questo: riuscire a fare in modo che la passione vinca sul tempo.
Alla magia del luogo e alla grande musica della band abbiamo cercato di rendere omaggio con un menu che è anche un viaggio nella cucina italiana: non é un mistero che sia questa, da sempre, la nostra filosofia.
La formula magica è stata pasta, pescato e rock ‘n roll.
Il menu, tipicamente mediterraneo, si è adattato – come conviene quando le richieste sono così autorevoli – ai gusti anglosassoni: per l’occasione abbiamo realizzato una sheperd pie, loro personale rito scaramantico – di cui i quattro rockers sono ghiotti – e una speciale limonata, rigorosamente realizzata con i limoni della costiera, pronta a dissetarli durante l’esibizione.
Aver potuto far assaggiare alcuni dei piatti storici della nostra cucina prima della grande esibizione è stato – forse- l’orgoglio più grande. Offrire loro gusti che potessero interpretare al meglio i sapori tipicamente italiani, il calore del mediterraneo, i profumi della costiera e i colori dell’energia che coltiviamo.
Abbiamo servito loro l’ardore che è un linguaggio universale: si conserva nella musica, in cucina, nei libri, nelle storie e nella storia.
E la stessa cosa è stata fatta per gli ospiti all’interno dell’Antico Caffè delle Mura, prima che dagli sky box si potessero gustare il concerto. Siamo circondati di bellezza, fortunatamente c’è anche modo di assaggiarla.
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