A tavola per vivere meglio
Fra i cultori del proprio ristorante, Gennaro Esposito può contare su un …
Italia che vai, tradizione culinaria che trovi. Si tratta di uno degli aspetti più affascinanti del nostro Paese: ogni regione, ogni città, ogni paese ha la sua ricetta per ciascun singolo giorno di festa.
È così anche per il Carnevale, che ovviamente quest’anno sarà vissuto in tono minore ma che a tavola verrà celebrato come e più di sempre. Niente maschere ma sapori autentici, come nel caso – per esempio – del migliaccio (che un tempo Gennaro Esposito preparava con la semola cotta nel latte) o delle “mitiche” chiacchiere che in Campania danno luogo a vere e proprie “sfide” a colpi – appunto – di ricette “antiche”.
Ovviamente, in cucina a Carnevale la fanno da padrone i dolci, siano essi fritti, al cucchiaio, al forno, a lunga lievitazione, a lievitazione istantanea o senza lievito. Ce n’è davvero per tutti i gusti come i piatti di Carnevale fossero carri allegorici che sfilano per Viareggio.
Ecco, portare nei ristoranti la sintesi di tutto questo è ciò che dobbiamo prefiggerci: territorialità (anche nei dolci delle feste), esperienza (fare tesoro dei sapienti consigli che si sono tramandati per generazioni) e fantasia (perché l’innovazione non è trasformazione). Così anche il Carnevale sarà quello di sempre, anzi forse diverso e più buono, ma sempre legato alle tante – tantissime – ricette che in ogni angolo d’Italia potremmo assaggiare in questi giorni.
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