Altro che San Gennaro…
Altro che San Gennaro…anche se oggi festeggia il suo onomastico. …
La didattica a distanza è stato uno dei temi più discussi dell’ultimo periodo. In realtà nel mondo della cucina è un tema discusso da tempo perché da anni si producono svariati programmi televisivi nei quali si insegna a realizzare ricette. Una forma di “istruzione” legata essenzialmente ad un pubblico appassionato ma anche a semplici curiosi che vogliono mettersi alla prova tra i fornelli.
Un esperimento che ha funzionato e che continua a funzionare perché ha reso “democratico” il linguaggio degli Chef dando la possibilità a tanti di provare ad imitarli in alcune delle loro creazioni (magari le più semplici) o più semplicemente regalando a molti la possibilità di impreziosire alcuni piatti tradizionali attraverso – appunto – piccoli segreti dei grandi cuochi. È stato ed è un modo per ampliare anche la cultura culinaria del Paese, per stimolare chi guarda ad imparare, a migliorare la propria tecnica.
Tuttavia, la formazione – quella professionale – ha decisamente bisogno invece di una “didattica in presenza” perché afferisce ad un livello diverso di conoscenza della materia, perché magari c’è bisogno di spiegare dal vivo una particolare tecnica, perché alcuni passaggi necessitano di essere provati e riprovati davanti a chi è in grado di giudicarne la correttezza.
Ecco, i video funzionano tanto per istruire chi vuole apprendere i rudimenti della cucina ma la formazione di un giovane Chef deve avvenire sul campo, in cucina. È un momento determinante della crescita di uno Chef perché occorre sbagliare e riprovare senza soluzione di continuità e dinanzi a maestri qualificati. Dunque, ben vengano i video di istruzioni e le lezioni a distanza, ma la formazione necessità della didattica in presenza.
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