A cena con Ancelotti
L’andata a casa di amici e il ritorno a casa …
Il Covid-19 in questo periodo sta mettendo a dura prova l’Italia. Ciascuno di noi deve osservare una serie di misure di sicurezza al fine di tutelare gli altri ed evitare il propagarsi del contagio. Ovviamente, ogni settore della vita sociale del Paese è interessato da una emergenza rispetto alla quale serve senso di responsabilità e rispetto delle prescrizioni.
In tutta Italia, i ristoranti sono tenuti a non aprire per cena fino al 3 aprile (come da DPCM dell’8 marzo debbono infatti chiudere alle ore 18). Alla Torre del Saracino abbiamo seguito e stiamo seguendo con apprensione le vicende legate alla diffusione del Coronavirus. Di conseguenza, abbiamo pensato di chiudere temporaneamente il ristorante mossi dal senso di responsabilità civile che ci pervade e nell’intento di tutelare tutti coloro che lavorano all’interno del ristorante.
Per chi ama il proprio lavoro, a prescindere dalla situazione contingente, non poter essere al proprio posto rappresenta una brutta notizia e quindi è facile comprendere quanto sia difficile anche psicologicamente per noi chef dover lasciare i fornelli.
Logicamente, le conseguenze dal punto di vista imprenditoriale saranno pesanti anche se al momento è scontato pensare innanzitutto all’aspetto sanitario per evitare che la situazione possa ulteriormente aggravarsi. Di sicuro, non è facile per nessuno (ma necessario in taluni casi) cambiare il proprio stile di vita. Quindi, anche noi della Torre del Saracino abbiamo aderito alla campagna di sensibilizzazione #iorestoacasa che rappresenta in questo momento un barlume di speranza per il nostro Paese. Siamo convinti che #tuttoandràbene e presto riapriremo.
Vuoi ricevere i nuovi articoli direttamente sulla tua email? Iscriviti qui alla newsletter di Brother in Food.