La fiamma della brigata, un fuoco da alimentare
È sempre molto difficile non risultare autoreferenziali quando si parla …
Carmine Di Donna svela la sua dolcezza appena sorride. Lo ha fatto anche ricevendo a Milano il premio di Migliore Chef Pasticciere 2020 da Identità Golose. Del resto, per il pastry chef della Torre del Saracino si tratta di un riconoscimento importante sia per l’autorevolezza della Guida in questione (giunta alla sua dodicesima edizione) sia perché arriva in un momento nel quale il lavoro di ricerca e di tecnica che sta portando avanti sembra essere arrivato ad un punto di svolta.
Alla Torre è sempre più frequente vederlo provare, sperimentare, cimentarsi in novità gustose che magari gli vengono ispirate semplicemente da quello che gli passa davanti in cucina. E poi c’è lo studio sui lievitati, da sempre la grande passione di Carmine che adesso è concentratissimo sulla “sfida” dei panettoni, insieme ovviamente a Gennaro Esposito.
Di Donna è nato nella pasticceria di famiglia dove lui dice di essere quasi stato “impastato”. Lì ha appreso i principi dell’arte partenopea che poi ha portato alla Torre del Saracino sin dal 2015. “Curioso e concreto”, nei suoi dolci unisce spesso strutture diverse bilanciando le giuste acidità con slancio innovativo. “Grazie a Torre del Saracino, che mi ha aiutato in questo percorso di crescita. È stato un privilegio determinante per arrivare a certi obiettivi il confronto costante e arricchente con Gennaro Esposito e Giuseppe Di Martino. Ovviamente, non posso che ringraziare la mia famiglia per il supporto”, Di Donna dal palco si è pronunciato così. Del resto, Carmine è un uomo legato ad antichi valori profondamente… dolci.
Vuoi ricevere i nuovi articoli direttamente sulla tua email? Iscriviti qui alla newsletter di Brother in Food.