Roberto Falocci ha un’aria serena ma quando gli parli di quello che si può fare con il suo vetro artigianale spalanca gli occhi azzurri e sembra quasi abbracciarti con lo sguardo. “Gennaro Esposito mi ha ispirato”, dice quasi sorprendendo l’interlocutore. Già perché le famose sfere con le quali alla Torre del Saracino vengono serviti i piccoli dolci finali sono opera della “premiata ditta Esposito-Falocci”, anche se a produrli è la Steroglass di Perugia, l’azienda che Roberto ha ereditato dal papà. Quest’ultimo si occupava di alambicchi e distillatori destinati alla chimica farmaceutica, poi il figlio Roberto ha pensato ad una svolta che facesse “rivivere” suo padre attraverso la passione per il design e la buona tavola.

Idee e sperimentazioni, la chiave è in queste due parole. Forte del fatto che il vetro borosilicato è molto resistente agli shock termici, ha grandissima trasparenza e capacità di resistenza, Roberto ha iniziato a pensare a nuovi prodotti di design funzionale. Nel 2011 invia a Gennaro Esposito un classico catalogo con qualche sua “improvvisazione” e si ritrova catapultato alla Torre in men che non si dica con la mia figlia Lisa ed il direttore artistico Eduardo Tintori. Poco dopo Gennaro va a trovarli a Perugia, lì dove si soffia il vetro ma anche nei magazzini con i vecchi alambicchi. Gli viene l’ispirazione per le celebri sfere, che hanno fatto ormai tendenza ma che potrebbero innovarsi a breve.

Da quel momento Roberto si “lancia” creando il marchio Blueside Emotional Design e così – ad esempio – la colonna di distillazione chimica di Vigreux diventa…Vinicio, il Decanter con un collo speciale che permette di ossigenare il vino senza aspettare tanto tempo all’interno di un labirinto di vetro.

Adesso con Gennaro sta discutendo di ulteriori novità: di aromi, essenze e filter coffeè: chissà cosa partoriranno ancora?

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