La fiamma della brigata, un fuoco da alimentare
È sempre molto difficile non risultare autoreferenziali quando si parla …
L’autunno è arrivato anche alla Torre del Saracino. Le prime piogge hanno cambiato i colori che si ammirano dal ristorante, i profumi che si diffondono nell’area e, perché no, anche il nostro umore: siamo tutti un po’ più riflessivi in questo periodo, ci prendiamo del tempo per meditare, magari per scorgere il panorama che si ammira dalla Torre scoprendo particolari sempre nuovi.
È autunno e si modificano anche certe abitudini: impossibile per ovvie ragioni pranzare o cenare nella tanto ambita “teca” del ristorante, prendere possesso di quel tavolo ad angolo che spesso viene chiesto al momento della prenotazione. Però, lì è possibile gustare l’aperitivo e godersi lo spettacolo della natura che si staglia davanti ai nostri occhi: il mare sa essere refrigerante d’estate ma ha una bellezza senza tempo in questo periodo diventando correlato oggettivo della cucina di Gennaro.
A proposito, logicamente anche il menù risente della stagionalità e del resto, vista la cura maniacale con la quale lo chef Esposito sceglie i prodotti per le sue ricette, non potrebbe essere altrimenti. È il momento dunque di venire ad assaggiare una cucina che cambia, che si modifica, che suscita emozioni diverse come diverse sono le materie prime che l’autunno porta in tavola.
Sembra quasi come se da un disco si passi ad un altro, anzi in effetti è proprio così perché cambia pure la musica che fa da sottofondo alla vostra permanenza nella Torre dove vi accomoderete appena arrivati e Gianni, il nostro sommelier, vi proporrà il primo abbinamento. Anche la cantina, in qualche modo, si adatta all’autunno, cambiano le vostre richieste e pure le nostre proposte. Non cambia la nostra accoglienza.
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