Dalla brigata alle stelle
Ce li ricordiamo tutti i ragazzi che passano dalla Torre, …
La Torre siamo noi.
La difendiamo come lei ha difeso Vico Equense da chi arrivava dal mare. Un baluardo di avvistamento che risale al VII secolo che era, è e sarà un presidio del territorio. Va considerata tale anche per la funzione che noi, rispettandola profondamente, le abbiamo voluto dare.
Un presidio – appunto – del gusto, delle nostre tradizioni culinarie ma anche della volontà di guardare sempre avanti. Oggi è la zona nella quale serviamo l’aperitivo, in un contrasto tra antico e moderno che ci spinge a ripartire senza mai dimenticare da dove siamo venuti. La Torre siamo noi che 365 giorni l’anno abbiamo la fortuna ed il piacere di condividerla. La proteggiamo e lei ci custodisce.
È il nostro fortino. Inaccessibile agli altri, però, solo quando il ristorante è chiuso. Quando per qualche giorno si interrompe il suono delle posate, tacciono le pentole e tutto sembra in stand by. Poi ci si rimette in moto e ci si accorge che la riapertura è più vicina di quanto sembri sul calendario. Gennaro fa capolino in cucina e come tutti i “mister” raduna il suo staff, a partire dall’executive chef Peppe Di Martino. C’è da pensare al nuovo menù, da elaborare e rifinire qualche nuova creazione, da stupire chi ha segnato in agenda il giorno in cui la Torre sarà di nuovo per tutti ed ha già prenotato il proprio posto.
I primi giorni sono tra i più belli: l’energia della Torre ci pervade, l’occhio è svelto nel cogliere quei dettagli che poi per tutto l’anno permetteranno ai nostri ospiti di godersi ancor di più l’esperienza alla Torre. C’è la solita frenesia mista, però, all’ansia dell'”esordio” che alla fine deve accompagnarci sempre.
Eppur si muove, questa Torre vecchia e nuova che vi aspetta.
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