Il plexiglass? Mai, piuttosto ospito un tavolo alla volta
La penna, sempre ispirata, di Licia Granello ha raccontato le …
Ogni fine indica un nuovo inizio ed è sempre quello a cui io faccio riferimento. I nuovi inizi hanno il loro fascino, portano con sé una promessa, o quanto meno una speranza.
Finito un altro anno lavorativo, siamo già tutti concentrati su quello che verrà. Viene proprio voglia di dire a noi stessi: via, ora mi scrollo di dosso un po’ di questa vecchia polvere e comincio il nuovo anno con il piede giusto.
Perché, per noi, il nuovo anno coincide con questi periodi: quello della chiusura dei ristoranti, con la testa già proiettati alla nuova stagione.
I saluti, i congedi, gli arrivederci sono un momento importante se si decide di non viverli con la malinconia delle assenze e delle separazioni ma, anzi, con la forza dei buoni propositi, delle novità e delle innovazioni che ci attendono dietro l’angolo. Così ho salutato la brigata della Torre del Saracino, pochi minuti prima di spegnere le luci e riporre i mestoli. Hanno dato tanto anche in questa stagione e nel prepararli ad accogliere, tra qualche settimana, i nuovi arrivi.
Con l’energia e l’entusiasmo di un nuovo progetto insieme.
I legami che si costruiscono in una brigata sono forti.
Gli arrivederci in fondo sono elettrizzanti e hanno il sapore della gratitudine: servono a dire GRAZIE, a tutta la squadra, che non ha mai mollato e che si rimetterà in gioco presto.
Poche cose necessarie nel bagaglio e si parte. Verso casa o alla scoperta di nuovi mondi, è arrivata, finalmente, una lunga pausa.
Ora ci attende, finalmente, un tempo prezioso di ricompensa.
Ci rivedremo alla riapertura: tra ispirazione e creatività saremo pronti per un nuovo capitolo di questo romanzo d’ avventura.
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