Anche noi, #distantimauniti
Sono giorni difficili, particolari, di grande insegnamento, tristi ma di …
Sommelier per…imbarazzo. Le storie vanno raccontate così, per dettagli. Sono quelli che fanno la differenza nella vita personale e professionale di Gianni Piezzo, sommelier della Torre del Saracino dal 1 dicembre 2005. La passione per il vino, infatti, nasce dalla curiosità, la stessa che lo spingeva ad andare a canestro pur non essendo certo un gigante. La curiosità però era anche quella degli altri, nello specifico dei clienti della Cantinella, dove Gianni lavorava nel lontano 1982. L’Italia vinceva il Mondiale di Spagna mentre a lui i clienti di quel ristorante iniziavano a chiedere informazioni sempre più dettagliate sul vino.
Gianni ha sempre voluto dare una risposte alle domande, quelle giuste le ha cercate nei libri e nella pratica. Il corso Ais è stato l’inizio di un percorso che chissà se mai si concluderà perché alla base, come detto, c’è la curiosità di Gianni per il vino e per le bevande in generale. Già perché da quando, nel 1989, è diventato sommelier, il modo della ristorazione è cambiato ma Gianni Piezzo no. È rimasto, appunto, curioso e intraprendente, come negli abbinamenti che propone ai clienti della Torre del Saracino. Uno per tutti: il sakè sugli spaghetti alla colatura di alici. Il nostro sommelier si diverte così e i clienti con lui: “Sono loro la mia soddisfazione più grande, a distanza di anni li rivedi e magari ti dicono che si ricordano di quella bottiglia o di quella serata perché il sommelier – spiega Gianni Piezzo – non è soltanto il professionista deputato a suggerire un accostamento tra i piatti ed i vini: il servizio è importante quanto la conoscenza della materia. All’inizio la nostra figura era vista quasi con diffidenza dai clienti, oggi appena arrivati ci cercano con lo sguardo e noi dobbiamo accompagnare i gusti di tutti senza prevaricarli“.
Umiltà e psicologia, questa la ricetta di Gianni Piezzo nell’approccio con chi si lascia guidare da lui per vivere un’esperienza totalizzante tra cibo e vino. “Ho dedicato tanto tempo alla ricerca di produttori e vini che mi sono entrati nel cuore e sono in carta alla Torre, conoscenze che mi piace condividere con i nostri clienti“. Azzardare e rispettare sono due verbi che Gennaro Esposito ed il suo sommelier coniugano all’unisono: “Decidere di lavorare alla Torre si è rivelata una scelta vincente – conclude Gianni Piezzo -. Del resto, con Gennaro ci incontravano anche casualmente nei nostri giri per cantine essendo lui molto appassionato di vini. Lui parte con il piatto ed io so dove vuole arrivare, questo mi permette di sperimentare e appagare la curiosità mia e dei clienti“. Così Gianni non si sente più in imbarazzo.
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