Attaccato alla maglia, lo chef Giuseppe Di Martino
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Un panettone è per sempre, almeno alla Torre la pensiamo così nel senso che condividiamo l’idea di un dolce per tutte le stagioni e non solo per il periodo delle Feste. Però, un panettone a Natale ha un valore speciale ed è per questo che “da tempo abbiamo pensato a come appagare il desiderio di chi lo vuole assaggiare e di chi lo ha già assaggiato e non lo ha dimenticato “, spiega Gennaro Esposito. Un panettone “Christmas edition”, dunque, quello del pastry chef Carmine Di Donna da gustare appunto nei giorni in cui diventa quasi iconico.
Un dolce “non convenzionale” perché sono diversi da quelli tradizionali gli ingredienti che lo compongono. Protagonista, infatti, di questo panettone è l’albicocca pellecchiella del Vesuvio candita. “È l’ ingrediente con il quale il nostro Maestro Ampi preferisce cimentarsi in questo lievitato perché espressione tipica del nostro territorio“, afferma Gennaro Esposito che condivide con Carmine Di Donna la passione per i dolci visto che entrambi sono cresciuti appunto in famiglie dedite alla pasticceria (Gennaro “a scuola” da zio Gianni e Carmine seguendo le orme di papà Giuseppe).
Senza conservanti di alcun tipo, questo panettone con l’albicocca pellecchiella del Vesuvio candita si riesce ad apprezzare a pieno solo nei giorni immediatamente successivi alla preparazione per alcune sue caratteristiche specifiche: la lievitazione è di 36 ore, senza alcuna forzatura, e rende “porosa” la pasta, la crosta – grazie ad una cottura adeguata – ha un colore dorato e la pasta interna non è troppo carica. Di conseguenza, il sapore non risulta troppo dolce ed il panettone diventa “fioccoso” e dal profumo intenso. La “Christmas edition” verrà dunque prodotta a ridosso delle Feste e Gennaro Esposito ha voluto che venisse “custodita” in modo da conservarne intera la fragranza. Per portarvi, così, i suoi auguri di Natale.
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