L’indotto che ci manca
È stata una estate diversa e per certi versi anche …
Commovente, come il testo di una canzone. Chiedete ad Alex Britti di Gennaro Esposito e la prima parola che vi dirà sarà appunto “commovente” e non certo per l’amicizia che li lega. “È commovente lo spaghetto al pomodoro che mi ha cucinato l’ultima volta, è commovente la minestra di pasta della quale non riesco mai a fare a meno quando vado a trovarlo”.
Settemila caffè e la storia di un rapporto che dura ormai da una decina di anni, da quando un amico di Alex lo portò a pranzo alla Torre. “Non si direbbe – scherza Britti -, ma sono una buona forchetta. Mangio di tutto, tranne i dolci, ma li sostituisco con…la minestra di pasta, commovente”.
Alex Britti è un uomo di straordinaria passione, la mette in tutto quello che fa. Nella musica, logicamente, ma anche in cucina dove si è cimentato pure in Celebrity Masterchef.
“Gennaro ha tecnica, cuore: è uno chef vero perché oltre alla qualità delle materie prime mette nei suoi piatti la semplicità. Quello spaghetto al pomodoro era da dieci e lode: la pasta, l’olio, il sale, tutto perfetto. Altri cuochi si perdono nelle loro elucubrazioni mentali e non capisci più dove è il piatto e dove il quadro”.
Canta come mangia Alex Britti, molto ma molto bene. “Io non sono celebrale a tavola, non voglio gustare una cucina di tendenza ma un piatto buono. È come ascoltare Jimi Hendrix: la sua musica piace perché è bella, punto e basta. Non ho avuto la fortuna di conoscere Jimi Hendrix in vita mia per motivi di età però almeno Gennaro l’ho conosciuto”. Non è una sviolinata, al massimo una “schitarrata” da parte di Alex, che a giusta ragione vede molti punti di contatto tra due forme d’arte come la musica e la cucina. “La spontaneità è la nostra fonte di ispirazione, poi bisogna aspettare la reazione del pubblico. In questo Gennaro ed io ci somigliamo molto anche se personalmente sono un autodidatta. Non leggo musica, non scrivo musica, ho preso la chitarra in mano e suonato tanto. Mi faccio guidare dall’istinto, come a tavola. La musica e il cibo sono da sempre le mie forme di evasione, per cui non sono di quelli che quando è chiuso in uno studio di registrazione finisce con il non mangiare. Anzi, cerco sempre di selezione i migliori ristoranti della zona per andarli a provare. Lo stesso faccio quando sono in tour, ma dopo i concerti non vado mai a cena perché è poco salutare. Poco prima di suonare, invece, mangio un po’ di riso in bianco e qualche fetta di bresaola”.
Gennaro ed Alex sono “produttori di emozioni”, almeno secondo Britti: “Tocchiamo le corde dell’anima, risvegliamo i ricordi. Ad esempio, Gennaro di recente ha cucinato la minestra maritata ed io ho immediatamente pensato a quella che mi faceva mia zia a Napoli. Poi la cucina è fatta di suoni ed infatti io cucino molto “a orecchio” e poi adesso ho finalmente un “cliente” speciale, mio figlio! Per le sue “pappe” mi sono specializzato nello scegliere e cucinare le verdure, quasi sembro Gennaro per quanto sto diventando rispettoso degli alimenti. È proprio vero, che il rispetto è alla base di tutto. Della cucina, della musica, dell’amicizia”.
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