Due facce della stessa medaglia: chef e artigiani
Abbiamo inaugurato l’edizione zero di SoSTAnza, lo scorso anno a …
Quando si prepara un piatto tradizionale, è molto importante assorbirne l’origine. Spesso sono storie di origine antichissima, di condizioni legate al recupero di alimenti poveri. Ci sono piatti che celebrano un momento importante, altri che venerano un santo o sono ricette tramandate di padre in figlio. Attraverso la cucina regionale, infatti, l’esecuzione passa per la conoscenza dei prodotti tipici e delle tecniche che traggono ispirazione da sapienza e manualità di origine molto antica.
Ripercorrere le origini della cucina regionale è come raccontare la storia del nostro paese da un altro punto di vista: un vero e proprio patrimonio culturale che merita di essere conosciuto. È questo lo spirito con cui ho accettato di partecipare, in veste di giudice, al programma “Cuochi d’Italia”, in onda su TV8 a partire dal 13 Novembre, dal lunedì al venerdì alle ore 18.30.
Di sicuro la cucina e la ricchezza dei prodotti tipici di ciascuna regione saranno il cuore pulsante del programma. Con me, in questo viaggio, Alessandro Borghese e Cristiano Tomei.
Un modo per spaziare attraverso la cultura e i modelli di cucina delle realtà regionali italiane, l’occasione per approfondire la conoscenza delle tecniche più antiche e i segreti che si nascondono dietro all’esecuzione dei piatti apparentemente più facili. Esser chiamati a “giudicare” è sempre un ruolo di onore ed onere: questa volta sono sicuro che i contenuti e gli spunti di riflessione che da ogni puntata emergeranno saranno interessanti per tutti, riportando alla tradizione e alla tavola il giusto valore simbolico e rituale.
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